• img
LE LETTERE DEL GOVERNATORE (FEBBRAIO 2014 – LUGLIO 2013)
FEBBRAIO 2014

Amiche ed amici rotariani,

Eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento mensile, a me molto gradito, perché è l’occasione di parlare direttamente a ciascuno di voi.

Il 23 febbraio il nostro Rotary, sebbene non li dimostri, compie ben 109 anni: noi festeggeremo questo evento recandoci, spero numerosi, a Roma presso il Quirinale per ammirare il restauro del Salottino del Don Chisciotte, promosso e realizzato dalla straordinaria azione comune dei tredici distretti italiani.

Ma il 23 febbraio è anche la giornata della pace e della comprensione mondiale.

Il Rotary è da sempre ambasciatore di pace e la celebrazione di questa giornata vuole essere un appello per tutti i popoli a fraternizzare in un unico grande abbraccio. Oggi più che mai in un mondo afflitto, lacerato da guerre sanguinose e pluriennali, che non risparmiano civili, donne, bambini e persino ospedali, questo impegno risulta assolutamente necessario e ampiamente condiviso. Attualissima, dopo cinquant’anni, l’enciclica Pacem in terris, scritta con intensa partecipazione emotiva da Papa Giovanni XXIII, insuperata esortazione a tutti gli uomini a costruire la pace e a consolidarla: “A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà…”, e ancora “queste nostre parole, che abbiamo voluto dedicare ai problemi che più assillano l’umana famiglia, nel momento presente,…… sono dettate da una profonda aspirazione, che sappiamo comune a tutti gli uomini di buona volontà: il consolidamento della pace nel mondo”.

Molto ha fatto e fa il Rotary per promuovere la pace e più in particolare a livello internazionale gli si riconosce il merito di aver in qualche modo promosso nel 1943 la nascita dell’UNESCO con l’organizzazione di un convegno su un progetto di scambi educativi e culturali ed inoltre è possibile ricordare, due anni dopo, la sua partecipazione alla fondazione delle Nazioni Unite, nonché la collaborazione alla stesura della Carta di quella che sarà l’ONU. Questo impegno costituisce la ragione per la quale la nostra grande istituzione partecipa al tavolo di UNESCO, UNICEF, OMS, ECOSOC, nonché alle riunioni del Consiglio d’Europa, della FAO e della Banca Mondiale.

Del resto ben due recenti Presidenti internazionali hanno fatto riflessioni profonde sul tema dell’amore e della pace: Kalyan Banerjee con il suo “Conosci te stesso per abbracciare l’umanità” e Sukuji Tanaka con il suo motto “La pace attraverso il servizio”.

La pace, dunque, bene supremo e premessa essenziale per l’evoluzione della civiltà, va perseguita con costante impegno ed il Rotary non ha mai smesso né smetterà di occuparsene a tutti i livelli, da quello internazionale a quello di Club.

Mi piace proporvi la lettura di due poesie che ben evidenziano l’orrore della guerra in contrapposizione alla bellezza della pace:

VEGLIA (G. Ungaretti)                   

Cima quattro il 13 dicembre 1915

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore.
 
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.

 

PACE (M. Gandhi)

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

 

Vi abbraccio tutti con il consueto affetto.

Renato

GENNAIO 2014

Amiche ed amici rotariani,

desidero innanzitutto rinnovarvi, unitamente a Maria Luisa, i miei auguri più affettuosi, per un 2014 radioso e prodigo di cose buone per voi e per i vostri cari.

Siamo giunti gioiosamente, grazie anche al vostro impegno e alla vostra partecipazione sempre ampia e calorosa, alla seconda metà di questo nostro anno rotariano, che ricorderò come tra i più belli della mia vita. Ho visitato molti Club ed è stata una esperienza davvero indimenticabile: la creatività nel progettare i services, la tenacia nel portarli avanti malgrado le normali difficoltà, l’entusiasmo di credere negli obiettivi del sodalizio e soprattutto l’acquisizione di tanti nuovi soci (in tantissimi casi più di uno per club) mi hanno commosso e spronato ad andare avanti con la speranza di “fare” sempre meglio e di più, comunque sempre tutti insieme.

L’anno rotariano prevede che il mese di gennaio sia dedicato alla “consapevolezza” del Rotary. Ma cosa significa questo esattamente?

E’ molto semplice, è un chiaro invito alla riflessione: molti di noi sono diventati rotariani perché si sono riconosciuti nei principi del sodalizio oltre che per la stima provata nei confronti di chi li ha cooptati. Ecco, questo non basta per essere “consapevolmente” rotariani, è necessario conoscere ed approfondire la storia del Rotary, il suo divenire sino ai nostri giorni.

E’ necessario sapere quali e quanti sogni apparentemente irrealizzabili è riuscito invece a realizzare nel tempo, inserendosi laddove le istituzioni sono carenti, aiutando i più deboli, combattendo e sconfiggendo malattie crudeli quali la poliomielite, promuovendo la pace, intervenendo contro la fame, la sete e l’analfabetismo nel mondo, facendosi promotore di messaggi di fratellanza e di solidarietà, e via numerando. Per fare questo abbiamo degli ottimi strumenti: la nostra rivista distrettuale e quella nazionale ed i siti internet del rotary international, italiano, distrettuale e di club, esistono poi anche dei qualificatissimi testi sulla storia del Rotary per non parlare poi della comunicazione diretta, possibile con la frequentazione  agli eventi internazionali, distrettualii e di Club.

Un buon rotariano deve informarsi riguardo al passato del Rotary, per meglio vivere il presente e ancor meglio affrontare il futuro. Per questo io vi invito a cercare di essere al corrente di tutto quanto è avvenuto ed avviene continuamente nel mondo rotariano, per migliorarsi come rotariani e come uomini.

Ma essere informati non basta ancora: la consapevolezza infatti è la condizione in cui la conoscenza di qualcosa si fa interiore, profonda; è quel tipo di sapere che dà corpo all’etica, alla condotta di vita, alla disciplina rendendole autentiche. Pertanto essere rotariani “consapevoli” significa informarsi, interiorizzare l’informazione ed operare di conseguenza, ed essere quindi in grado con il proprio operato di offrire all’esterno, migliorandola continuamente, una buona immagine dell’associazione.

Inutile dire che tutto questo non può che essere utile per i nostri giovani, che troverebbero in noi e nel Rotary un riferimento etico e sicuro, un esempio da imitare.

Sono lieto infine di informarvi che il 25 gennaio si terrà a Bari il Seminario distrettuale sulla Leadership, argomento rotariano molto importante che verrà trattato da Marco Milanesi, coordinatore della task force sulla leadership ed altri amici rotariani.

Vi aspetto numerosi, così come ormai è tradizione consolidata.

Ancora auguri

Renato

DICEMBRE 2013

Amiche ed amici rotariani,

Quando ha avuto inizio questo mio anno da Governatore I Past Governors, tutti, mi hanno detto che stava per iniziare per me un’esperienza meravigliosa, ma devo dire che, adesso che mi avvio a completare il primo semestre dell’anno, la realtà ha addirittura superato ogni aspettativa. Conoscervi nel corso delle visite ai Club, godere della vostra ospitalità ed accoglienza, vedervi numerosi e partecipi agli eventi distrettuali, ascoltarvi appassionati alle proposte di service, hanno fatto di me sicuramente un uomo migliore.

Giunti gioiosamente al mese di dicembre, vi ricordo che questo è il mese che il Rotary dedica alla famiglia, individuando in essa la fonte di ogni bene, riconoscendole giustamente il ruolo di “prima cellula della società”.

Già nel 1994 Giovanni Paolo II nella Lettera alle Famiglie sosteneva che “La famiglia, comunità di persone, è la prima “società umana” e come tale è una istituzione fondamentale per la vita di ogni società. Essa sorge allorquando si attua il patto del matrimonio che apre i coniugi ad una perenne comunione di amore e di vita e si completa pienamente e in modo specifico con la generazione dei figli….L’educatore è una persona che “genera” in senso spirituale…. I genitori sono i primi e principali educatori dei figli”.

Giusto, dunque, dedicare il mese di dicembre, che è anche il mese in cui ricorre il Santo Natale, alla famiglia per indurre alla riflessione sulla sua importanza ed assoluta  necessità. Essa è al centro della vita di ogni uomo e della società ed abbraccia la sfera affettiva, la paternità, la maternità, l’educazione dei figli e l’intero patrimonio valoriale dell’umanità.

I giovani, oggi più che mai, bersagliati da messaggi spesso contraddittori della globalizzazione, confusi dall’incertezza di prospettive di lavoro sicuro, molto spesso contagiati dal consumismo imperante, hanno bisogno di avere alle spalle una famiglia solida, che offra loro delle certezze valoriali che faranno di loro dei “galantuomini”.

Naturalmente, avendo scelto il motto “Un futuro per i giovani”, il tema della famiglia mi sta particolarmente a cuore: al suo fianco il Rotary deve impegnarsi perché essi, forti dei valori etici trasmessi e condivisi, possano costruirsi un avvenire brillante ed eticamente sano.

Ho amato molto Giovanni Paolo II e riporto qui di seguito alcuni bellissimi versi tratti da una sua poesia di Natale, carica di significati, anche rotariani:

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malato e l’anziano!

Spingi gli uomini

a deporre le armi

e a stringersi in un universale abbraccio di pace!

Un affettuoso abbraccio di pace per tutti, augurando a voi ed alle vostre famiglie un buon Natale ed il migliore Anno nuovo, anche da parte di mia moglie Maria Luisa e di mia figlia Titti.

Renato

OTTOBRE 2013

Amiche ed amici rotariani,

Il Rotary International dedica il mese di ottobre alla Azione professionale, attraverso la quale prestiamo il nostro servizio di volontariato facendo leva sulle nostre competenze professionali a servizio degli altri e promuoviamo la massima integrità in tutto ciò che facciamo.

L’Azione professionale quindi si fonda nei principi dello Scopo del Rotary: Informare ai principi della più alta rettitudine l’attività professionale e imprenditoriale; riconoscere il valore intrinseco di tutte le occupazioni utili; incoraggiare lo svolgimento dell’attività professionale nella maniera più nobile, quale mezzo per servire la collettività.

E’ importante riflettere come questa azione possa essere messa in pratica dai Rotariani in diversi modi, tra cui: parlare con gli altri soci del club della propria professione e informarsi sulle professioni esercitate dagli altri; mettere le proprie competenze professionali al servizio della collettività; agire sul piano professionale con la massima integrità, con le parole e con i fatti; aiutare i giovani a realizzare le proprie aspirazioni lavorative; guidare e incoraggiare gli altri nella crescita professionale.

L’Azione professionale è un carattere distintivo del RI rispetto alle altre associazioni, atteso che un elemento molto importante è rappresentato dalla varietà, dalla diversità di approccio alle varie professioni, sia come esperienza che arricchisce i soci del Club, sia come valenza esterna di presenza nella comunità in modo politematico. La maggior parte dei soci si è avvicinata al Rotary grazie al ruolo svolto nel proprio settore professionale o imprenditoriale: per usare la terminologia rotariana, grazie alla propria “classifica”. I soci di ogni club rappresentano uno spaccato della leadership del territorio, garantendo così la pluralità di esperienze e prospettive. La classifica e l’Azione professionale sono strettamente correlate: proprio come i Rotariani rappresentano le loro professioni nel Rotary, così loro stessi rappresentano il Rotary nell’ambito delle loro professioni.

Essere Rotariani significa promuovere l’integrità tramite comportamenti ineccepibili. I Rotariani hanno sviluppato due strumenti — la Prova delle quattro domande e il Codice deontologico del Rotary — che rappresentano una guida per mettere in atto il comportamento etico nell’ambiente di lavoro e in altre aree della vita.

Se la prova delle quattro domande è ragionevolmente nota, mi piace cogliere questa occasione per una rilettura del Codice deontologico del Rotary:

“Come Rotariano prometto di:

1. Testimoniare il valore fondamentale della integrità in ogni circostanza e/o comportamento.

2. Mettere a disposizione del Rotary le mie qualità ed esperienze professionali.

3. Svolgere ogni attività, sia personale che professionale, eticamente, promuovendo i più alti principi deontologici come esempio per gli altri.

4. Essere corretto in tutti i miei rapporti con gli altri e trattarli con il rispetto dovuto.

5. Riconoscere il valore e il rispetto dovuto a tutte le attività che sono utili alla società.

6. Mettere a disposizione delle Nuove generazioni le mie esperienze umane e professionali e creare opportunità di servizio a favore delle persone in difficoltà, al fine di migliorare la qualità della vita nella mia comunità.

7. Rendere merito alla stima generalmente riservata al Rotary e ai Rotariani e non far nulla che possa recare danno o discredito nei confronti del Rotary e dei colleghi Rotariani.

8. In qualsiasi relazione professionale e/o di affari, non sollecitare da un collega Rotariano privilegi o vantaggi che non possano essere accordati a chiunque altro.”

Con questo spirito credo che possiamo andare fieri della nostra appartenenza ad un sodalizio che mette in primo piano le questioni professionali come momento di alto livello etico, ma soprattutto come modello esemplare da presentare ai nostri giovani che, correttamente, si aspettano grande chiarezza di progetti e di comportamenti.

Vi abbraccio tutti.

SETTEMBRE 2013

Amiche ed amici rotariani,

Siamo tutti pronti a partire, dopo la pausa estiva, per dare vita ad una serie di iniziative, una più entusiasmante e coinvolgente dell’altra ? Perfetto !

Da sempre il Rotary dedica alle nuove generazioni il mese di settembre ed anche quest’anno, in linea con il motto distrettuale “Un futuro per i giovani”, concentreremo la nostra attenzione sulle problematiche e sui programmi ad esse correlate. Ci siamo più volte soffermati a riflettere sulla difficile situazione giovanile dovuta a più fattori:  disoccupazione con conseguente necessità ormai sempre più frequente di cercare lavoro all’estero, per non parlare di alcuni aspetti negativi che la globalizzazione ha purtroppo portato con sè. Il problema è sotto gli occhi di tutti perché è impossibile non rendersi conto che il futuro dei giovani è il futuro dell’intera nazione.

Ho molto apprezzato le parole di Papa Francesco nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio: “Il tuo cuore, cuore giovane, vuole costruire un mondo migliore. Seguo le notizie del mondo e vedo che tanti giovani in tante parti del mondo sono usciti per le strade per esprimere il desiderio di una civiltà più giusta e fraterna. I giovani nelle strade. Sono giovani che vogliono essere protagonisti del cambiamento. Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Voi… Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non “guardate dal balcone” la vita, mettetevi in essa”.  Ed ancora Papa Francesco ai giovani: “dobbiamo combattere la globalizzazione dell’indifferenza”, messaggio universale nei nostri tempi dominati dalla globalizzazione.

Né dimentico l’amatissimo e seguitissimo dai suoi Papa Boys Giovanni Paolo II che, dopo aver istituito nel 1985 la “Giornata mondiale della gioventù”, diceva ai giovani: “La costruzione di una civiltà dell’amore richiede tempre forti e perseveranti, disposte al sacrificio e desiderose di aprire nuove strade alla convivenza sociale, superando divisioni e opposti materialismi. È questa una precisa responsabilità dei giovani d’oggi, che saranno gli uomini e le donne di domani. Cari giovani, cari amici, siate seminatori di speranza e costruttori di pace!”.

Ed il nostro Presidente Internazionale Ron Burton: “Con il mio tema, “Engage Rotary, change lives”, ho voluto sfidare i Rotariani a farsi coinvolgere nel Rotary, a farsi ispirare e ad usare la forza del Rotary per cambiare le nostre comunità e il nostro mondo. Con il vostro aiuto, potremo estendere questa sfida ai Rotaractiani, agli Alumni del Rotary e ai soci potenziali. Create più club Rotaract con base nelle comunità. Aiutando i giovani professionisti a ‘vivere il Rotaract’ negli anni dopo l’università, si migliorano le opportunità di suscitare il loro interesse a unirsi al Rotary in futuro.

Scoprite quello che possono offrire questi club ai loro soci e come possono collaborare da veri partner nel servizio con il Rotary. Tenete traccia della famiglia Rotary. Allacciate contatti con i partecipanti al programma del vostro distretto oggi, per invitarli domani a diventare Rotariani. Aiutate gli Interactiani a trovare i club Rotaract. Introducete i partecipanti RYLA al programma Interact, allo Scambio giovani ed ai club Rotaract.

Fate in modo che i Rotaractiani conoscano i Rotary club del posto prima di compiere 30 anni. Promuovete il senso del “vivere il Rotary” prima di diventare Rotariani. Il vostro club sembra una fortezza circondata da un fossato o un posto in grado di dare il benvenuto a tutti? Quando i Rotaractiani, gli Alumni del Rotary e i giovani professionisti possono venire facilmente a visitare i club, fare volontariato, fare donazioni e portare le loro famiglie, oltre a farsi ispirare, essi cominciano a vedere che il Rotary conta, anche prima che diventino Rotariani”.

Per discutere di questi temi ci vedremo a Barletta il 21 settembre per il “1° Forum sulle nuove generazioni” del nostro Distretto. Abbiamo programmato un talk show introdotto dal PDG Titta De Tommasi e condotto dal Direttore di Telenorba Enzo Magistà, insieme a tre “grandi” PDG rotariani: Alberto Cecchini, responsabile dell’Immagine pubblica del RI e componente della commissione sulle Nuove Generazioni del RI, Gianni Montalenti, Coordinatore della Task Force della Zona 12 del RI sulle Nuove Generazioni,  Mario Greco, da sempre vicino alle problematiche dei giovani. Seguiranno testimonianze, programmi, progetti che daranno un viatico importante per un anno rotariano dedicato ai nostri giovani. Ho fatto la scelta del talk show per vivacizzare al massimo il dibattito al quale mi auguro vogliate partecipare tutti con domande, idee, proposte e progetti. Ritengo sia questo il modo migliore per far partire iniziative davvero concrete e valide per la nostra causa comune.

Concluderei questa mia lettera con un bellissimo messaggio di speranza che il grande Charlie Chaplin rivolse ai giovani:”…. vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi, vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi.”

Vi abbraccio tutti.

Renato

AGOSTO 2013

Amiche ed amici rotariani,

Desidero farvi i miei migliori auguri perchè trascorriate delle buone e meritate vacanze estive.

Vi ricordo che in agosto il Rotary celebra il mese dell’espansione e dell’effettivo. E a proposito di questo mi piace immaginare il nostro Distretto come un gigantesco alveare dotato di 55 cellette all’interno delle quali centinaia e centinaia di api operose si adoperino per produrre “cose buone ed utili per altri uomini”. Ecco, io spero che, unitamente a questa produzione, le api si impegnino anche tanto per aumentare il numero delle cellette e che accolgano all’interno della loro straordinaria organizzazione operativa altre api, perché si possa tutte insieme “fare sempre di più”. Non so se vi sarà risultata gradita questa mia similitudine bucolica, che ha comparato le cellette ai club e le api industriose ai rotariani, ma ritengo che possa essere assolutamente calzante rispetto alla nostra realtà.

Il nostro Distretto ha visto nello scorso anno l’espansione di un solo Club (quello di Grottaglie), portando il numero totale dei Club a ben 55. Nel corso di quest’anno faremo ricerche che ci metteranno in grado di motivare o meno la formazione di nuovi Club, anche in forme innovative rispetto al tradizionale formarsi delle compagini che non dipendono solo dai numeri di abitanti per area o simili parametri, ma da vocazioni territoriali nascoste che vanno opportunamente e cautamente scoperte. Pertanto in argomento si porrà una prudente attenzione.

Il tema dell’effettivo è oggi centrale per il momento di crisi generale e di generalizzata sfiducia nell’associazionismo che ha sfiorato anche la nostra organizzazione: si deve ripensare a modi nuovi e diversi di dare appeal alle nostre riunioni rendendole più semplici ma intense e liberandole da numerosi luoghi comuni, di rappresentare la nostra immagine pubblica, di estendere le opportunità che il Rotary offre a chi rotariano non è ancora e che merita invece considerazione rotariana. Nella zona 12 del Rotary, alla quale il nostro Distretto appartiene, si è dato l’obiettivo di crescita annua del 3% dei soci. Tale obiettivo appare ragionevole se riusciremo tutti insieme ad elevare la qualità delle presenze rotariane, se riusciremo a far entrare nei Club più giovani e donne delle nostre comunità, dopo aver accertato la loro suscettività al servizio, a responsabilizzarsi negli ideali rotariani, a cambiare la loro vita con l’impegno rotariano.

Dopo aver appena cominciato darò seguito al mio mandato di dirigente del Rotary venendo a fare la visita in tutti i Club. In quella occasione mi piacerebbe tanto trovare la programmazione o i risultati di almeno un progetto di service e la presentazione di almeno un nuovo socio. Sarà questa l’occasione in cui avrò il piacere di conoscervi meglio e di dare ulteriore spessore all’amicizia che già ci lega, entrando nel vivo della vita di ciascun Club.

Buone vacanze allora, a tutti e arrivederci a settembre, allorquando ci rivedremo tutti per il “1° Forum sulle nuove generazioni” che terremo nella Città di Barletta sabato 21 settembre.

Vi abbraccio tutti.

Renato Cervini

LUGLIO 2013

Amiche ed amici rotariani,

ho finalmente l’occasione di raggiungervi tutti per ringraziarvi per la grande emozione che mi avete regalato partecipando così numerosi ed affettuosi all’Assemblea di Ostuni. E’ stato per me un momento davvero importante perché ho “sentito” il vostro sostegno, la vostra vicinanza, ma soprattutto la vostra condivisione degli obiettivi proposti.

Vorrei inoltre tentare di descrivervi l’esperienza esaltante del Congresso di Lisbona a cui noi del distretto 2120 abbiamo partecipato in tanti e nel corso del quale Maria Luisa ed io abbiamo avuto l’onore di salutare il Presidente Ron Burton e la consorte Jetta, ai quali abbiamo brevemente anche parlato del nostro Distretto e dei nostri progetti; emozionante è stato inoltre incontrare un numero davvero elevato di rotariani provenienti da tutto il mondo con alcuni dei quali è stato bello ed interessante parlare, confrontarsi e scambiarsi le rispettive esperienze rotariane.

Il mese di luglio dà inizio al nuovo anno rotariano ed al mio mandato di Governatore del nostro Distretto. E’ un mandato che mi accingo ad espletare con l’orgoglio di colui che guida un Distretto da tutti riconosciuto come grande per le sue capacità e le sue rilevanti attività rotariane, pur essendo stato sino allo scorso anno il più piccolo, per numero di soci, fra i distretti italiani. Così come ho detto all’Assemblea, mi impegnerò per ascoltare i soci, per rispettare l’autonomia dei club all’interno di linee guida di riferimento distrettuale, per far tesoro del grande patrimonio di conoscenze ed esperienze di chi mi ha preceduto non solo alla guida del Distretto, ma anche come semplice rotariano all’interno dei Club, portatore di esperienze di intenso impegno civile: in questi mesi di preparazione infatti ho avuto modo di verificare la grande ricchezza rotariana, umana e professionale che esiste all’interno dei nostri Club, in molti casi quasi nascosta.

Tanti anni fa accettai di entrare nel Rotary, allettato dall’idea di far parte di una comunità di persone che, pur essendo diverse da me per caratteristiche caratteriali, professionali, avessero in comune con me il desiderio di coltivare l’amicizia, di migliorare la cultura, ma soprattutto di dare ad entrambi questi due valori una valenza in più, quella di essere utili per il prossimo.

Una bellissima poesia della straordinaria poetessa americana Emily Dickinson ben sintetizza questa esigenza che è alla base della volontà di diventare e di sentirsi rotariani:

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi,
non avrò vissuto invano – 
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena – 
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido,
non avrò vissuto invano.

Effettivamente il modo più autentico di dare un senso alla propria vita è quello di occuparsi di chi è in difficoltà. Con questo spirito e con entusiasmo sono diventato rotariano, ed oggi mi trovo, in qualità di governatore, a guidare un intero distretto. La gioia che deriva dal ricoprire questo ruolo è immensa, perché penso col vostro aiuto e il vostro sostegno, miei cari amici rotariani, di poter evitare che “molti cuori si spezzino”; di poter “alleviare il dolore, guarire una pena e aiutare più passerotti caduti dal nido”.

Il tema del Presidente internazionale Ron Burton

Vivere il Rotary, cambiare vite

ribadisce con forza questo concetto e facendo riferimento al trend storico dei programmi rotariani che hanno cambiato la vita a milioni di persone, evidenzia come vivendo appieno e fino in fondo il messaggio rotariano, si riuscirà ancora e meglio in futuro a “cambiare le vite”.

La realtà più difficile oggi, in un Paese che sta attraversando una profonda crisi e dalla quale ha difficoltà a risollevarsi, è proprio la condizione giovanile. Sono i giovani le vittime reali ed innocenti di politiche sbagliate, di messaggi e comportamenti scorretti; sono loro in questo momento i più bisognosi della nostra attenzione e dobbiamo concentrare le nostre forze per coinvolgerli nell’etica rotariana quale supporto essenziale per affrontare il loro futuro.

Allora il nostro tema distrettuale

Un futuro per i giovani

diventa un messaggio di speranza, di impegno con i giovani e per i giovani. Insieme a loro potremo lasciare definitamente la “babele” per procedere alacremente alla costruzione della torre della vita.

Vi abbraccio tutti.

Renato Cervini

fonte: rotary2120.org

Condividi subito su:

Ancora nessun commento.

Lascia un tuo commento


CAPTCHA ImageReload Image