PASSAGGIO DEL MARTELLETTO 2014

 

Presentazione Passaggio delle Consegne 4.7.2014

 

 Discorso del Presidente entrante Paolo Vinci:

Buona sera a tutti!

L’emozione non ha voce, canta Celentano…. ma stasera è un momento troppo importante perché io non ce la metta tutta in qualità di nuovo Presidente del R.C di Martina Franca per parlarvi di Rotary, di cosa il Rotary sia per me, per parlarvi di noi rotariani di Martina Franca e di questo anno che insieme, sottolineo insieme,  ci apprestiamo a vivere.

Già un’altra volta vi avevo confidato che,  se è  vero che il mio lavoro è fatto di comunicazione, il parlare in pubblico mi crea sempre un po’ di ansia e preoccupazione. Ma sentirmi  in famiglia, tra  amici verso i quali c’è una reciprocità di sinceri sentimenti di stima e affetto, mi lascia inaspettatamente, ma direi fortunatamente, sereno.

Desidero innanzitutto, direi scherzosamente rassicurarvi, che il presidente ma ovviamente anche ogni ruolo di guida e coordinamento nel Club costituiscono ruoli e funzioni che sono solo strumenti al servizio dei soci, direi dei veri e propri facilitatori/sostenitori per le nostre esperienze comuni.

E questo collare, con i nomi di tutti i Presidenti del Rotary club di Martina Franca, dal 1979 ad oggi, sostiene fermamente il concetto della continuità nella tradizione rotariana di proseguire il nostro impegno con nuove e rinnovate energie. Ed io so, anche attraverso la testimonianza, ricca di fortissima emozione, dei Rotariani che sono nel Club dalla sua fondazione, che parto da un punto della storia del Club, che quest’anno compie 35 anni, che ha visto negli anni impegno, collaborazione, coinvolgimento, entusiasmo, tantissimi progetti di servizio. Ma c’è anche discontinuità, come sottolineato dal Governatore Luigi Palombella, perché ogni Presidente, nel suo anno, anzi fino a poco fa nei suoi due anni di servizio, dona le sue energie e il suo entusiasmo, portando se stesso, il suo stile, le sue caratteristiche, le sue competenze, la sua diversa sensibilità, nella considerazione e nel rispetto consapevole dei limiti di ognuno di noi.

 

Sono nel Rotary dal dicembre del 2006, era la festa degli auguri del secondo anno della Presidenza di Giovanni Masella, fui invitato a farne parte ed accolto con calore ed affetto in quella occasione, insieme ad Antonella e a Roberta. Durante i suoi anni di presidenza Giovanni mi aveva invitato ad alcuni incontri e mi aveva dato l’opportunità di conoscere sia gli Amici che facevano parte di questa Associazione sia le iniziative che il Rotary stava svolgendo nella nostra comunità. Ma soprattutto l’entusiasmo suo e di altri amici di essere nel Rotary aveva suscitato la curiosità di conoscere meglio il Rotary stesso.

Prima avevo l’idea che tanti hanno, se non lo conoscono da vicino, di un gruppo elitario, al massimo un’associazione filantropica, e la cosa, per il mio modo di essere, proprio non mi interessava.

Giovanni curò anche l’inserimento nel gruppo invitandomi a parlare di un argomento di cui mi occupo quotidianamente: la Dieta Mediterranea e i corretti stili di vita e ricordo che gli Amici del Rotary mi onorarono della loro presenza. Un paio di mesi più tardi Enzo, che si accingeva a fare il Presidente, mi chiese di occuparmi di una perfetta sconosciuta: la Fondazione Rotary. Ricordo che lessi molto, partecipai agli incontri formativi dell’Assemblea,  preparai una relazione che presentai qui al nostro Club e quella fu l’occasione per conoscere quella molteplicità di progetti che hanno fatto onore al Rotary International e alla sua Fondazione.

Tutti abbiamo sentito e sicuramente qualcuno di noi lo ha anche sperimentato, che quando ci facciamo coinvolgere, quando ci impegniamo, quando apriamo gli occhi e i cuori alla forza del Rotary, quando ci mettiamo entusiasmo e passione, la vita delle Persone cambia ma cambia la nostra stessa vita…

 

Il Rotary ha molto da offrire ma le persone non possono rivolgersi a noi o proporci di collaborare, né possono consapevolmente accettare la nostra proposta di cooptazione se non sanno chi siamo e cosa facciamo…

 

Giovanni, sicuramente il tuo stile va ripreso!

 

Il motto di questo anno rotariano 2014/2015, che coincide con il 110° Anniversario del Rotary è stato ideato dal Presidente internazionale Gary Huang, del Club di Taipei, Taiwan.

E’ “Light up Rotary” “Accendi la luce del Rotary”.

 

Huang, prendendo spunto dalla propria cultura e considera Confucio un rotariano ante litteram sia quando afferma che “è meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità” sia quando afferma che “per mettere il mondo in ordine prima dobbiamo mettere in ordine il nostro Paese; per mettere in ordine il nostro Paese prima dobbiamo mettere in ordine la nostra famiglia; prima di mettere in ordine la nostra famiglia prima dobbiamo mettere in ordine il nostro cuore”.

Nel Rotary il servire al di sopra di ogni interesse personale ci permette di mettere a posto i nostri cuori.

 

Ma anche la religione ebraica e quella cristiana mettono l’accento sul valore della luce, dal “Fiat lux” della Genesi al “Voi siete il sale e la luce del mondo” del Vangelo di Matteo. La luce del Rotary diviene un simbolo che si identifica nella volontà di costruire il bene comune. E da queste riflessioni nasce il motto “Costruttori del bene comune” e il logo del Governatore Luigi Palombella.

 

 

La ruota del Rotary sostiene una scala, dai colori dell’arcobaleno, che rappresentano la pace e la speranza, fatta di pezzi incastrati fra di loro che simboleggiano il principio positivo dell’incastro, dell’unione, del sistema e dell’integrazione fra i diversi. In cima uomini e donne rotariane si danno la mano e le sollevano in segno di vittoria.

La diversità del nostro effettivo è un plus perché ci aiuta a vedere e a pensare, ci offre prospettive multidisciplinari, ci permette di usare le conoscenze professionali per servire il mondo e questo ci fa essere molto più che un’organizzazione di servizio o un’organizzazione umanitaria.

Dal 1° luglio del 2013, dopo un periodo di sperimentazione, tutti i Distretti del Rotary hanno adottato il Piano di Visione Futura, con un richiamo prepotente a sei aree di intervento, per meglio concentrare gli sforzi di Club e Distretti verso progetti umanitari ed educativi al fine di favorire il benessere delle persone nel mondo e migliorare la qualità della vita nelle comunità. Con l’intento di ottenere, in questo modo, un maggior impatto sociale, un maggior riconoscimento pubblico e uno snellimento delle procedure burocratiche per il possibile finanziamento dei progetti da parte della Fondazione Rotary.

PACE e PREVENZIONE/RISOLUZIONE dei CONFLITTI

PREVENZIONE e CURA DELLE MALATTIE

 ACQUA E STRUTTURE IGIENICO-SANITARIE

 SALUTE MATERNA e INFANTILE

 ALFABETIZZAZIONE E EDUCAZIONE DI BASE

 SVILUPPO ECONOMICO E COMUNITARIO

Se nel Rotary non ci metto del mio é difficile che io possa sentirmi parte di qualche cosa.

Il nostro Rotary ci propone valori (l’amicizia, la condivisione, la valorizzazione della professionalità, l’interesse per gli altri, un impegno sociale), ci propone responsabilità del nostro essere nel mondo e ci chiama ad impegnarci per un mondo migliore.

E’ importante che tutti possiamo esprimerci liberamente, fra pari, che tutti possiamo dare davvero un contributo e che i contributi siano apprezzati. Che possiamo trovare nel Rotary qualcosa che ci faccia entusiasmare di essere parte attiva di questa grande famiglia, desiderosi di fare del bene, di allacciare Amicizie, di divertirci insieme. E allora, occorre favorire almassimo le comunicazioni interne, che sono vitali per sentirsi coinvolti, approfittando di Internet quale finestra sulla vita del club con dettagli su progetti e relatori, con calendario riunioni ed eventi.

E per fare il massimo con le risorse a disposizione, che sono sicuramente anche economiche, ma sono rappresentate soprattutto dai Soci, ho pensato che le sei aree di intervento, definendone anche meglio gli ambiti, debbano essere aperte ai Soci ma io direi anche ai Coniugi, che in relazione ai propri interessi, sentano di poter e voler dare il proprio contributo di idee e professionalità, individuando dei coordinatori che siano anche degli “animatori”, dei “facilitatori”.

Nel 1981 madre Teresa di Calcutta fu invitata alla Convention del Rotary Internazional a San Paolo, in Brasile. Nel suo discorso disse che “nessun Rotariano, il cui motto è “Service Above Self”, dovrebbe chiamare sè stesso un Rotariano se non trova il tempo per servire come dice il bellissimo motto che avevate scelto per quest’anno  Take Time to Serve”. Conobbi madre Teresa l’11 dicembre dello stesso anno in occasione della consegna della laurea honoris causa in medicina nell’Aula magna dell’Università Cattolica di Roma. Madre Teresa ad uno studente che proponeva di organizzare per gli studenti del Gemelli un periodo di volontariato in India rispose che c’era da fare tantissimo a Roma e che era importante cominciare nella propria comunità. E io credo che dobbiamo sicuramente incrementare l’attenzione ai progetti locali, ai bambini, ai giovani, alle famiglie, ai bisogni delle nostre comunità, dando il via anche a progetti ambiziosi. A questo proposito desidero accennare brevemente a un progetto del nostro club, nel quale coinvolgeremo tutti, per cominciare a fare anche di Martina una città cardioprotetta, fornendo la città di alcuni defibrillatori, diffondendo la cultura dell’emergenza cardiologica e provvedendo alla formazione di esecutori delle manovre di rianimazione cardiopolmonare precoce con l’utilizzo del defibrillatore. Ad oggi io e Giovanni siamo istruttori nazionali della Salvamento Academy, che cura  programmi di formazione con il contributo delle più prestigiose Società medico scientifiche e Università italiane, ma valuteremo come avere anche altre collaborazioni come per esempio di Sabrina e di Samuele che hanno già competenze in questo ambito. Solo martedì scorso, sul corriere della sera di si parlava di un defibrillatore in piazza Duomo, a Milano. Nell’ambito di «RianimaMi», il progetto ideato dalla Polizia locale per combattere l’arresto cardiaco improvviso, che rappresento la prima causa di morte nei Paesi industrializzati: in Italia ogni anno muoiono 70.000 persone (di qualsiasi età, sesso, stato di salute) in conseguenza di un arresto cardiaco improvviso. Le percentuali di sopravvivenza extraospedaliera negli utimi 20 anni sono rimaste praticamente ferme al 1 – 5% nelle città dove la risposta ad un’emergenza di questo tipo è garantita esclusivamente da ambulanze e automediche. Il fattore tempo è fondamentale. Una Rianimazione Cardio Polmonare precoce con Defibrillatore semiautomatico entro 2 minuti porta ad una sopravvivenza del 75%. Dopo 8 minuti è ridotta al lumicino la possibilità di  prevenire i danni neurologici permanenti e conseguentemente il decesso. A Piacenza e provincia, dove sono stati collocati 500 defibrillatori (in uso anche alle forze dell’ordine) le percentuali di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco sono salite al 36% e i soccorritori laici hanno una percentuale di successo del 55% rispetto al misero 11% dei soccorritori sanitari. E si tratta di un progetto sostenibile perché il lavoro che svolgeremo avrà un impatto continuo, senza un continuo investimento, continuando a rispondere alle esigenze a lungo termine. Ciò richiede maggiori sforzi e più coinvolgimento della comunità per individuare ciò di cui c’è bisogno e le sfide presenti.

Ma organizzeremo progetti per essere nelle scuole, con i ragazzi, ma anche con i genitori, offriremo le nostre iniziative e i nostri progetti alla città.

Entusiasmante sapere di dare qualcosa alla comunità e se un rotariano può cambiare una comunità quando mettiamo insieme oltre un milione di rotariani possiamo cambiare il mondo intero.

Il Club siamo noi tutti insieme, siamo noi che lo facciamo vivere, che lo alimentiamo delle nostre emozioni, desideri, fantasie, che ci mettiamo la nostra intelligenza, il nostro cuore, il nostro coraggio, il nostro stupore.

Il Governatore Luigi Palombella è persona capacissima di coinvolgere ed entusiasmare, va al cuore delle persone, ma è quello che abbiamo in animo di fare anche io e quanti hanno funzioni di guida e coordinamento nel Club, mettendoci intelligenza e cuore.

E allora in sintonia con quanto fatto dal Governatore Palombella e con quanto stanno facendo gli amici che in questi giorni stanno assumendo l’incarico di presidente di club, godiamoci insieme e prendiamo energia da questo recentissimo video realizzato da Camillo Pace qui a Martina, partendo da un messaggio di don Tonino Bello, che incoraggia ad impegnarci adesso, insieme, perché  da soli … non si cammina più.